giovedì 24 maggio 2007

Paolo Pini, da vicino nessuno è normale


Sono ancora imponenti le mura che circondano il parco dell’ex ospedale psichiatrico Paolo Pini, ma ormai, non fanno più paura. Fino al 1992 dividevano il manicomio dal resto del mondo: dentro i pazienti, fuori gli altri cittadini. “Quei matti non li vedevamo mai, qui non potevamo entrare”- racconta un anziano che passeggia nel parco. Quando nel 1992 il Governo non ha più ammesso ritardi all’attuazione della legge Basaglia che imponeva la chiusura dei manicomi, gli ex pazienti sono stati trasferiti altrove lasciando in eredità un sogno che ancora oggi sa di follia: ridare valore, insieme, sia alle persone malate, che ai 300.000 metriquadri nella periferia nord-ovest di Milano, rimasti vuoti. Così da luogo di esclusione, il Pini è diventato un centro di accoglienza.
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